Inquinamento e Covid-19. Quali sono gli effetti del lockdown sull’ambiente?

Che esista una stretta correlazione tra inquinamento e Covid-19, ovvero tra il blocco delle attività causato dall’emergenza Covid-19 e una riduzione dell’inquinamento, è dato certo.
A dircelo è Copernicus o meglio CAMS, il sistema di monitoraggio dell’atmosfera che attraverso le analisi giornaliere, fornisce i dati sulle concentrazioni degli inquinanti atmosferici.
Le osservazioni satellitari consentono di rilevare i bruschi cambiamenti di inquinamento atmosferico, aspetto che è stato recentemente evidenziato dall’ESA e dalla NASA per i casi di Cina e Italia, le più colpite dal Coronavirus.
La maggiore evidenza italiana riguarda il nord dove i rilievi del biossido di azoto NO2 confermano una tendenza alla riduzione graduale di circa il 10% a settimana nelle ultime quattro o cinque settimane.
Tuttavia il lockdown (chiusura delle attività per arrestare la diffusione dei contagi da Coronavirus) non è il solo fattore incidente, perché a condizionare le variazioni delle nuvole di inquinamento, sono anche le condizioni meteorologiche.
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Inquinamento e Covid-19. Cosa è il servizio CAMS?
CAMS è l’acronimo di Copernicus Atmosphere Monitoring Service, gestito dall’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), per conto della Commissione europea, ed è uno dei sei servizi che fa parte del programma europeo di osservazione della Terra, Copernicus.
Le analisi locali della qualità dell’aria CAMS si basano su osservazioni della qualità dell’aria fornite dall’Agenzia europea dell’ambiente, che le raccoglie dai singoli paesi.
Tali analisi CAMS sono ottenute combinando osservazioni satellitari, in situ e modelli numerici che simulano leggi della fisica e della chimica nell’atmosfera.
Sono di altissima qualità, tuttavia la principale limitazione di tali analisi è che non è possibile tenere conto della specifica variabilità spaziale e degli effetti locali che si verificano nelle vicinanze di una sorgente (da pochi metri fino a cento metri di raggio) come ad esempio un tratto di strada trafficato o una centrale elettrica.
I dati raccolti possono essere consultati gratuitamente presso l’Atmosphere Data Store di CAMS.
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Inquinamento e Covid-19. L’andamento del biossido di Azoto
Il biossido di azoto NO2 è un inquinante che rimane vicino alla zona di emissione: una volta emesso, si mantiene nell’atmosfera meno di un giorno prima di depositarsi o reagire con altri gas nell’atmosfera.
Generalmente le emissioni di NO2 sono dovute ad attività umane quali ad esempio traffico, produzione di energia, riscaldamento residenziale, industrie, ecc. Per questo motivo è solita la variazione giornaliera, settimanale e mensile.
Le emissioni, inoltre dipendono anche da fattori atmosferici, basti pensare che le ondate di freddo innescano ad esempio un aumento del riscaldamento residenziale e della domanda di energia. Anche le condizioni anticicloniche possono causare l’accumulo di inquinanti vicino alle fonti e alte concentrazioni in superficie.
Queste variazioni rendono difficile rilevare e caratterizzare le tendenze in brevi periodi di tempo.
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Inquinamento Covid-19. Come va in Italia?
A Milano, nelle prime cinque settimane dell’anno non è visibile una chiara tendenza, ma dalla settimana 6, si nota il calo di tendenza (dopo un breve periodo di valori molto bassi probabilmente dovuti alle condizioni meteorologiche), tutt’ora osservabile.
Le concentrazioni medie di biossido di azoto sono state di circa 65 μg.m -3 a gennaio, 50 μg.m -3 a febbraio e meno di 40 μg.m -3 nella prima metà di marzo. La tendenza lineare decrescente sulla media giornaliera dalla settimana 6 è dell’ordine di – 4 μg.m -3 a settimana.
L’andamento decrescente si riscontra anche a Torino e Bergamo. A Bologna le concentrazioni sono state in media intorno a 30 μg.m -3 a gennaio e sono in media intorno a 15 μg.m -3 dall’inizio di febbraio. Similmente per Venezia si è passati da 35 μg.m -3 a 15 μg.m-3 . Per Roma sembra che ci sia una riduzione graduale a partire dalla settimana 9 (a partire dal 24 febbraio).
Resta difficile isolare gli effetti dovuti alle condizioni meteorologiche e quelli indotti dalle misure prese contro la diffusione del COVID-19.
Nel resto d’Italia le riduzioni visibili delle concentrazioni sono ancora più difficili da individuare, poiché le misure relative a COVID-19 sono state adottate in seguito alle città del nord (ndr il report CAMS risale al 17 marzo 2020).
Una valutazione definitiva sarà possibile solo in una fase successiva quando saranno disponibili dati traffico, industria, domanda di energia e altre statistiche.
Per saperne di più Atmosphere Monitoring Service
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